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Successioni e Immobili negli Emirati Arabi Uniti

Successioni ed immobili negli Emirati Arabi Uniti


Le questioni ereditarie sono disciplinate essenzialmente da due leggi federali degli Emirati Arabi Uniti (di seguito anche EAU): la Legge Federale n. 5 del 1985 relativa alla legge sulle transazioni civili negli Emirati (il “codice civile”) e la legge federale n. 28 del 2005 relativa agli Affari Personali negli Emirati (Personal Affairs Law).

Le leggi federali si applicano in tutti gli Emirati e si fondano essenzialmente sui principi della Sharia, un sistema di regole basate sugli insegnamenti del Corano.

Le leggi in tema di successione delineano una distinzione tra cittadini EAU mussulmani e non mussulmani, cittadini non EAU e determinano se la legge Sharia si applica o meno alla successione.

Le regola generale è che le questioni ereditarie riguardanti cittadini mussulmani devono essere risolte alla luce della Sharia mentre per i cittadini stranieri dovrà essere applicata la legge del defunto.

Sennonché, non è chiaro se questa regola si applichi anche nel caso in cui la successione investa immobili collocati negli Emirati. Infatti, in un punto il codice civile stabilisce che la legge del defunto si applica alle questioni ereditarie, mentre più avanti prevede invece che quando un testamento redatto da uno straniero ha ad oggetto proprietà immobiliari situate negli Emirati, si applica la legge degli Emirati.

Secondo il codice civile, i diritti relativi alla proprietà immobiliare sono regolati dalla legge del luogo ove si trova l’immobile (lex situs).

Secondo alcuni, se nel testamento di uno straniero si fa riferimento a immobili siti negli Emirati, si dovrà comunque applicare la legge del testatore e quindi la Corte dovrà rispettare la volontà del testatore.

Altri ritengono invece che le questioni ereditarie in materia immobiliare continuano ad essere regolate dal codice civile (lex situs) e quindi anche in caso di testamento, se l’immobile è sito negli Emirati, si applica la legge di tale federazione.

In pratica avviene che il singolo giudice decide quale legge applicare caso per caso.

Se la Corte decide di applicare la legge degli Emirati (o se la legge del de cuius stabilisce che si deve applicare la legge locale), allora si applicherà la Sharia. A questo punto bisognerà nominare un esperto in Sharia per identificare gli eredi legittimi e le quote di eredità spettanti a ciascun erede legittimo.

Le controversie in tema di eredità e successioni sono esaminate in primo grado dal Tribunale le cui sentenze possono essere appellate di fronte alla Corte di Appello e quindi davanti alla Corte di Cassazione. I procedimenti giudiziali negli Emirati possono essere lunghi e costosi.

Società come veicolo di acquisto

Un modo per provare ad evitare l’applicazione del diritto degli Emirati in tema di successioni relative ad immobili è quello di costituire una società al fine di acquistare/possedere la proprietà del bene. Se l’immobile è posseduto in nome della società, la proprietà dell’immobile può essere trasferita trasferendo le quote della società. Pertanto, se il titolare della società muore, sono le azioni della società che verranno trasferite e non la titolarità dell’immobile.

Porzione riservata secondo la Sharia

Secondo la Sharia ogni erede ha una porzione di legittima dell’eredità che gli/le verrà distribuita. I criteri per determinare queste quote sono complessi e richiedono quindi sempre l’intervento di un esperto della Sharia. Per esempio, se il de cuius lascia una moglie, un figlio ed una figlia. La moglie potrà ottenere al massimo 1/8 dell’eredità, il figlio fino a 2/3 e la figlia fino ad 1/3.

Secondo la Sharia, tutti i figli illegittimi o adottati sono esclusi dall’eredità e se un erede è concepito ma non ancora nato al momento della morte, l’eredità non può essere distribuita fino alla sua nascita perché le predeterminate quote di legittima cambieranno a seconda che sia un maschio o una femmina.

Inoltre, in base al Codice Civile degli Emirati, se il defunto non ha eredi, l’immobile di sua proprietà e situato negli Emirati passerà allo Stato.

Porzione riservata secondo la Sharia

Secondo la Sharia ogni erede ha una porzione di legittima dell’eredità che gli/le verrà distribuita. I criteri per determinare queste quote sono complessi e richiedono quindi sempre l’intervento di un esperto della Sharia. Per esempio, se il de cuius lascia una moglie, un figlio ed una figlia. La moglie potrà ottenere al massimo 1/8 dell’eredità, il figlio fino a 2/3 e la figlia fino ad 1/3.

Secondo la Sharia, tutti i figli illegittimi o adottati sono esclusi dall’eredità e se un erede è concepito ma non ancora nato al momento della morte, l’eredità non può essere distribuita fino alla sua nascita perché le predeterminate quote di legittima cambieranno a seconda che sia un maschio o una femmina.

Inoltre, in base al Codice Civile degli Emirati, se il defunto non ha eredi, l’immobile di sua proprietà e situato negli Emirati passerà allo Stato.

La necessità di fare testamento

Generalmente i mussulmani non fanno testamento perché i principi della Sharia si applicano di diritto e predeterminano tutte le quote di eredità.

Come detto, non è ben chiaro quale legge si applichi alla successione per una proprietà situata negli Emirati e posseduta da uno straniero. Per questa ragione è comunque consigliabile fare testamento per chiarire la propria volontà in merito alla nomina degli eredi. Non è necessario fare testamento negli Emirati perché i giudici verificheranno solo se il testamento è valido in base alla legge del de cuius. Sarebbe opportuno che coloro che hanno proprietà negli Emirati ma non vi vivono si facciano autenticare il testamento davanti all’ambasciata degli Emirati. Ciò rende più semplice per la Corte verificare se c’è un testamento valido e se il de cuius ha deciso di applicare la propria legge nazionale. Senza testamento, spetterà al Tribunale decidere quale legge regolerà la successione per la proprietà dell’immobile.

Nessuna restrizione alle donazioni prima della morte

Secondo la Sharia tutto quanto posseduto dal defunto al momento della morte (esclusi oggetti rubati, beni acquisiti per violazione di rapporti fiduciari, pensioni) rientra nell’asse ereditario. Nessuna restrizione si applica alla decisione di fare donazioni prima della morte. Tuttavia, il beneficiario della donazione deve avere il possesso del bene al momento della morte del donante altrimenti il bene verrà considerato ancora di proprietà del donante al momento della morte e quindi rientrerà nell’asse ereditario.

Tutela legale

Secondo le norme stabilite dalla Legge sugli Affari Personali, deve essere nominato un tutore per ricevere proprietà lasciate ad un minore o ad un soggetto privo della capacità d’agire. Una volta che il minore ha compiuto 18 anni, il tutore gli può consentire di ricevere e gestire parte o tutti i beni. La tutela è anzitutto riconosciuta al padre, quindi ad un erede maschio dal lato paterno in conformità all’ordine stabilito dalla normativa sulle successioni.

L’importanza di registrare la proprietà

I tribunali degli Emirati verificheranno le prove dell’esistenza delle proprietà per decidere chi attualmente possiede il bene ed è pertanto molto importante registrare la proprietà del bene presso l’ufficio del Land Department.


(dicembre 2010)



Quanto sopra non costituisce consulenza o parere legale ma ha solo carattere informativo.

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