Flag Eng Flag Ita

Studio Legale a Dubai e Abu Dhabi

Il Qatar lancia la sfida agli Emirati

18.05.2010


Sul Sole24Ore di oggi è pubblicato un interessante articolo sul Qatar in cui vengono descritti gli investimenti programmati per i prossimi anni finalizzati a rendere questo sultanato un centro di riferimento del turismo e della cultura.

Sono previsti investimenti di oltre 20 miliardi di dollari entro il 2013 per rendere l’economica dello stato meno dipendente dall’altalenante mercato degli idrocarburi e per trasformarlo in un polo del turismo di lusso internazionale.

Entro il 2011 saranno inaugurati 40 nuovi alberghi di alta gamma, ciascuno con una capienza di circa 7.000 stanze e saranno potenziati strade, porti e aeroporti e l’intero sistema di accoglienza del turismo di alta gamma.

Il maggiore esportatore di gas naturale liquido al mondo (+ 16% stimato per il 2010 con un surplus di bilancio di circa 2,5 miliardi di dollari) si prepara ad intercettare i cosiddetti visitatori di passaggio, quelli che, in viaggio di lavoro per India ed Estremo Oriente, fanno abitualmente tappa a Doha.

Per loro entro il 2013 ci saranno 30 mila stanze complessive fra hotel ed appartamenti e 6 nuovi musei, destinati a fare concorrenza a quelli dei principati arabi che da tempo stanno investendo sul turismo culturale, come l’emirato di Sharjah.

Abu Dhabi e Dubai dovranno quindi affrontare una competizione agguerrita non solo sul piano della recettività, ma anche del transito di viaggiatori: se i progetti attuali saranno rispettati, Doha diventerà infatti il maggiore snodo aeroportuale posto sulla rotta tra Europa e Oriente.

Il Qatar costruirà entro il 2012 un nuovo aeroporto internazionale a ridosso della capitale, con una capacità di 25 milioni di passeggeri ed un budget stimato in 14,5 miliardi di dollari. A pieno regime, l’hub potrà accogliere 48 milioni di persone.

Tutte queste iniziative, secondo le autorità locali, dovrebbero mettere le ali al turismo al ritmo di un 15-20% di crescita annua. Turismo che sarà destinato ad aumentare ancora di più se il Qatar vincerà la corsa all’assegnazione dei Mondiali 2022 per cui si sta già attrezzando da tempo (fonte Sole24Ore, 18 maggio 2010).

torna all'inizio della pagina »