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Le Banche Emiratine avvertono i propri clienti delle nuove misure di conformità fiscale internazionale

22.12.2016


Le banche locali hanno iniziato ad informare i propri clienti delle nuove misure internazionali di compliance fiscale che entreranno in vigore dal mese di gennaio 2017, mentre il governo moltiplica gli sforzi nella lotta agli evasori fiscali.

HSBC, uno dei più grandi gruppi bancari del mondo, ha inviato ai primi di dicembre una circolare ai clienti avvertendoli delle nuove misure imposte dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), un’organizzazione formata da 35 nazioni-membro per lo più europee. L’applicazione della suddetta normativa internazionale renderà più difficile evadere le tasse ed entrerà in vigore già dal mese prossimo.

"Tali leggi locali consentiranno al governo, a partire dall'inizio del mese di gennaio 2017, di imporre a tutte le banche e alle altre istituzioni finanziarie di richiedere ai propri clienti informazioni necessarie a determinare dove abbiano la residenza ai fini fiscali", ha detto HSBC.

"Pertanto, a partire dall'inizio del 2017 in poi, contatteremo alcuni dei nostri clienti per raccogliere informazioni relative al loro status fiscale".

L’azione segue la spinta degli Stati Uniti, che ha preso piede negli ultimi due anni, volta al recupero dei capitali dei propri cittadini all'estero. Difatti, diversamente dalla maggior parte dei paesi, gli Stati Uniti impongono ai propri cittadini il pagamento delle tasse laddove venga superata una certa soglia salariale, anche qualora tali cittadini vivano all'estero. L banche di tutto il Medio Oriente stanno aiutando il governo degli Stati Uniti nell'applicazione del US Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA) – ossia la legge sulla tassazione dei patrimoni-capitali all’estero – nei confronti dei singoli soggetti ai quali tale normativa fiscale è rivolta.

La questione è molto urgente dato che gli Emirati Arabi Uniti sono tra le roccaforti “della ricchezza dei privati” a più rapida crescita tra le nazioni arabe. La ricchezza dei privati negli Emirati Arabi Uniti è, difatti, cresciuta al ritmo più veloce tra gli stati arabi del Golfo negli ultimi anni, secondo uno studio del 2015 reso dall’agenzia di consulenza Strategy.

Mentre la ricchezza della regione del Golfo è cresciuta ad una media del 17,5% all’anno nel periodo 2010-2014, raddoppiando da US $ 1,1 trilioni a US $ 2.2 trilioni, la ricchezza degli EAU è aumentata ad un tasso di crescita annuale del 25%.

I consulenti finanziari emiratini affermano che la stragrande maggioranza dei cittadini delle nazioni dell'OCSE che risiedono negli EAU hanno ben poco di cui preoccuparsi, posto che nella maggior parte di questi paesi la qualifica di espatriato comporta pochi obblighi fiscali, o addirittura nessuno, mentre si lavora all'estero. In ogni caso, le nuove normative vengono presentate in modo che le banche possano aiutare i governi nell’individuazione dei trasgressori intenzionali.

Fonte: http://www.thenational.ae/

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